Un piccolo grande viaggio nella cultura del Sangiovese in una regione dove le sue espressioni raggiungono una sublimazione sconosciuta altrove, toccando da vicino l’approccio poco interventista e molto rispettoso dell’ambiente e del territorio delle due piccole aziende Le Cinciole e Caparsa: questo è stata la giornata che ad inizio marzo i 4 agenti del vino di Ottima Annata hanno fatto per approfondire queste due realtà.

La prima ha sede nel cuore del Chianti Classico a Panzano, con le vigne condotte interamente in regime di agricoltura biologica tra i 400 e i 500 metri di quota con esposizioni invidiabili. Siamo stati accompagnati in vigna e nella caratteristica Cantina, dove a colpire sono le soavi note di musica classica che accompagnano il riposo del vino nelle botti grandi. Il marker che ci ha colpito in tutta la gamma nel momento della degustazione è senza dubbio la finezza dei vini, la loro pulizia e la loro eleganza, che è emersa ancora di più nell’accostamento con piatti della tradizione gastronomica toscana come la ribollita, e la trippa con i fagioli: sugli scudi in particolar modo il Chianti Classico 2016 e la Riserva A Luigi 2015.

La seconda visita ha avuto luogo in quel di Radda in Chianti dal vigneron Paolo Cianferoni patron di Caparsa, che fa del grande lavoro in vigna il suo mantra: la sua vigna è gestita con un approccio biologico e il tutto si traduce in vini sorretti da una inconfondibile acidità e con tannini di grande stoffa. L’assaggio di annate indietro nel tempo, ha confermato come nella longevità esprimano al meglio una eleganza ed una profondità davvero degne di nota: su tutti il Chianti Classico Riserva Caparsino 2015 e la Riserva Doccio a Matteo 2012, con una trama tannica ancora sorprendente.